È improponibile pensare di portare rifiuti in un area già fragile e compromessa dalla presenza di discariche preesistenti, un’area addirittura protetta dalle leggi nazionali e comunitarie; ed è per questo che alcune associazioni attive nel Vesuviano hanno deciso di vederci chiaro.
Il tessuto sano del territorio non sta a guardare e si muove come norma comanda, interfacciandosi con le amministrazioni e le istituzioni, in modo da ricevere giuste risposte a legittime domande.
È facile fare attivismo su facebook, è facile sfruttare l’onda emotiva di un evento per attrarre l’attenzione su di sé, meno facile ma più efficace l’azione mirata e consapevole di chi da anni segue le questioni ambientali nel Vesuviano e per questo vuole andare al fondo della questione.
Questo è quanto hanno fatto le associazioni Salute Ambiente Vesuvio, Primaurora e CAI/TAM Campania, non si sono limitati ai post sui social ma hanno chiesto direttamente al Comune di Ercolano, al Parco, al Ministero e all’UNESCO dove vi fosse coerenza nel deliberare la creazione di un sito per il trattamento dei rifiuti in area parco e ZSC. Sì ci rendiamo conto che è come indicare il re nudo e che dalle nostre parti, una cosa, tanto più è scontata tanto meno è evidenziata ma, in nessun luogo, così come qui da noi, un’area protetta conta così poco come nella pratica delle azioni dei nostri politici, solo da noi ci si riempie la bocca delle nostre eccellenze e al contempo si riempiono le nostre campagne e i sentieri del parco di monnezza. Siamo fatti così!
E, siccome tentar non nuoce e chi domanda non fa errore, esce fuori che l’Ente Parco non sapeva niente di questa delibera e vuoi vedere che andando avanti esce fuori pure qualcos’altro? Chissà, chi vivrà vedrà, a noi cittadini attivi e società civile non spetta che svolgere il nostro ruolo civico, agli altri resta facebook!
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