Fiamme a San Vito
Fiamme a San Vito di Ercolano, luogo abbandonato dalle istituzioni, capaci di intervenire solo quando la passerella è assicurata e incapaci di tutelare un luogo tanto bello quanto maledetto.
Neanche il tempo di tirare il fiato, e attendere in maniera spensierata il termine della stagione AIB, che ci troviamo di nuovo ad avere a che fare con gli incendi. Stavolta è successo ad Ercolano e sempre in area parco, con la dimostrazione che tale fenomeno non è circoscritto come sostiene qualcuno solo a talune zone di Torre del Greco ma è il risultato dell’abbandono dell’intero territorio vesuviano.
In effetti, per il Vesuvio e il suo parco, quest’estate, dopo quella del 2016 e del 2017 è stata la più dura degli ultimi dieci anni, ci sono stati infatti focolai anche abbastanza estesi come quello della Castelluccia a Massa di Somma lo scorso agosto, ma non dimentichiamo i ripetuti incendi alle Montagnelle e zone limitrofe a Torre del Greco, e quelli di Somma Vesuviana, limitandoci solo a quelli riscontrati nell’area protetta.
Mentre scriviamo, di ritorno dal luogo dell’incendio ad Ercolano, in zona San Vito, se ne sta sprigionando un altro a Torre del Greco, alla base del Colle di Sant’Alfonso a testimonianza di una situazione tutt’altro che sotto controllo.
Ad ogni modo, per quel che riguarda l’incendio di San Vito, questo si è verificato nelle campagne all’altezza di via Ripa di Quaglia, una traversa che sale da via San Vito e che si perde alle pendici del Vesuvio.
La cronaca
Nella tarda mattinata di oggi, si vedeva in lontananza, in maniera molto chiara per chi osservava il versante occidentale del Vulcano, una nuvola di fumo grigio, molto intensa e alta; prontamente si è messa in moto la rete di avvistamento antincendio, quella che i cittadini di Boscotrecase, Trecase, Torre del Greco, Ercolano e San Sebastiano hanno messo su per aiutare le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco ad intervenire tempestivamente e talvolta guidarli sui luoghi degli incendi. Avvisati, i VVF di Torre del Greco e del Presidio fisso di Ercolano, giungevano rapidamente con gli operatori forestali di SMA Campania che trovavano uno scenario a prima vista assai preoccupante poiché il fuoco, alimentato anche dall’intenso vento di questi giorni, si era ormai diffuso su tutti gli appezzamenti circostanti, bruciando tutto, alberi da frutto e baracche comprese. Per fortuna le forze intervenute hanno avuto ragione delle fiamme e sono riuscite a minimizzare i danni e soprattutto ad evitare che il fuoco raggiungesse alcune case lì presenti. Intorno alle ore 15.00 la situazione è apparsa sotto controllo e si attendeva la squadra dei VVF di presidio a Terzigno per bonificare definitivamente l’area.
Che dire, mentre i pompieri operavano, non si è visto quasi nessuno dei proprietari di quegli appezzamenti, o dei proprietari delle case limitrofe, nessuno che portasse un po’ d’acqua a chi lavorava anche per loro, solo alcuni volontari della Rete di avvistamento, appartenenti a Primaurora, CAI e Salute Ambiente Vesuvio si sono resi utili alla causa e per il ristoro dei VVF. Ci è parso quasi che quest’incendio avesse scoperto un qualcosa di nascosto e vergognoso per San Vito: eternit, pezzi di automobili, mobilio e tanto rifiuto proveniente dall’edilizia, una realtà antica e finora nascosta da decenni di rovi e sterpaglia oggi andati in fumo.
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