San Sebastiano al Vesuvio, il legame perfetto
La processione del Santo patrono ha avuto il suo previsto svolgimento nonostante le previsioni meteo avverse, la pioggia c’è stata ma a sprazzi e poco copiosa permettendo ai portatori di condurre l’effige del Santo lungo le strade del paese.
Quest’anno la processione ha avuto un sapore antico, sapeva di vecchi portatori che non ne volevano sapere se il tempo non prometteva bene, e che il Santo doveva uscire comunque perché la festa andava celebrata, senza se e senza ma, il giorno comandato. Ecco, i portatori di oggi hanno seguito le loro orme, quelle di chi li ha preceduti e, benché il tempo non fosse buono, hanno deciso di portare a termine tutta la processione secondo programma.
La pioggia è arrivata come da previsione meteo ma pare che si sia arrestata davanti alla perseveranza di chi aveva deciso che la tradizione poteva valere il rischio di un bagno, e per questo li ha graziati con qualche schizzo e niente più.
E va bene così, anche quest’anno la processione c’è stata ed è stata celebrata il giorno del Santo, il 20 gennaio, e per questo ha assunto un significato simbolico maggiore rispetto agli anni precedenti ma la cosa più importante è che la comunità di San Sebastiano al Vesuvio si è ancora una volta unita attorno al simulacro, ne ha ancora una volta seguito il percorso, ci si è ancora una volta sentiti uno solo al cospetto di un simbolo condiviso da tutti e per questo, ancora una volta si è rinsaldato quel legame fondamentale col sacro di cui abbiamo tanto bisogno.
E per questo, anche io che non sono nessuno, come spesso faccio al cospetto di una banda che suona, in qualsiasi luogo della terra mi trovi, griderò: Viva San Sebastiano! Viva la mia Terra! Viva noi!
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