Il 2019 è l’anno del rap napoletano?

Un’opera di Banksy nel centro storico di Napoli (foto fonte web)

I primi sei mesi per la scena rap italiana sono stati molto caldi, ricchi di colpi di scena, conferme, ritorni e anche alcune sorprese. Ma tra le varie scene che compongo il rap game in Italia, quella che sicuramente ha un posto di rilievo è il palcoscenico napoletano, capace di rilanciare nel mercato musicale italiano grandi artisti come Clementino, di consacrare al pubblico più mainstream rapper del calibro di Vale Lambo o di far scoprire uno dei volti più delicati del mondo rap, Coco. Se nel resto d’Italia abbiamo avuto per la maggior parte conferme, nel suolo partenopeo si è avuto un vero e proprio boom, a conferma del fatto che Napoli, a livello artistico non ha nulla da invidiare a quello che è considerato il centro nevralgico della musica, Milano. In questi ultimi mesi, abbiamo assistito all’atteso ritorno di Clementino col suo album “Tarantelle”, con il quale la reincarnazione dell’anima di Pulcinella è riuscito a esprimere tutto se stesso nella maniera più libera e sincera possibile. Non solo grandi ritorni, ma anche grandi sorprese, la scena napoletana ci ha riservato, infatti tra i nomi più caldi vi è anche quello di Coco, con il suo album di debutto “Acquario”, un “existencial album” a tutti gli effetti, fatto di sogni, insoddisfazioni, lacrime e anche un po’ di ingenuità, il mix perfetto per far immedesimare al meglio il pubblico più giovane e anche per rassicurarlo un minimo sulle difficoltà del futuro. Il 2019 è quasi alla sua metà e fino ad ora a dominarlo è stata Napoli, e gli artisti del capoluogo campano non sembrano fermarsi, tra pochi giorni uscirà il nuovo EP di LeLe Blade, sorpresa del 2018. Nei prossimi articoli, vi accompagneremo nelle profondità degli album più significativi per il rap napoletano e scoprirne i tesori che si celano nelle acque della nostra terra.

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