Coronavirus e Fotografi, l’associazione napoletana chiede l’intervento del Governo e Regione
Gli effetti dell’emergenza socio-economica generati dalla diffusione del Coronavirus si fa sentire anche per il settore dei fotografi e dei videomakers. A far sentire la voce della categoria è l’AFN, Associazione Fotografi Napoli.
“Come in tutti i settori economici – si legge in una nota diffusa dall’associazione – anche per quello fotografico il Covid-19 sta portando un danno importante, in particolar modo per tutti i fotografi che trattano il settore delle cerimonie ed eventi, dove è risaputo sono inevitabili assembramenti e contatti. A differenza però di altre attività, il fotografo cerimonialista non si trova ad affrontare questa crisi solo oggi e nei prossimi due mesi, ma dovrà affrontarla molto probabilmente fino alla prossima stagione lavorativa, visto che quella imminente è saltata del tutto, quindi niente lavoro almeno fino a Maggio 2021, causa di annullamenti di matrimoni, comunioni, battesimi e qualsiasi altro tipo di evento che potrebbe richiedere la presenza di un fotografo professionista.
Con i decreti del governo che disponevano la chiusura di chiese, ristoranti, hotel, e tutte le strutture che potevano ospitare cerimonie, e il divieto di assembramenti, si è di conseguenza decretata la morte lavorativa almeno per un anno di tutti i fotografi e dell’intero settore delle cerimonie.
Ma anche dal lato degli aiuti governativi e regionali i fotografi rispetto ad altre categorie sono stati esclusi e dimenticati, 600 miseri euro certo non possono coprire le spese fisse di uno studio e allo stesso tempo consentire di vivere.
Da sempre i fotografi sono esclusi da ogni tutela e riconoscimenti di categoria, non esiste un codice ateco esclusivo per essa.
L’AFN – conclude la nota – chiede a gran voce che il Governo e la Regione Campania studi delle misure che tutelino la categoria, la fotografia di cerimonia porta ogni anno un indotto di svariati milioni di euro e da lavoro a migliaia di fotografi, videomaker e collaboratori che con i loro guadagni portano avanti le famiglie”.
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