Caccia, il parere di Borrelli sulla presunta nota della Giunta Regionale
Continua il mistero sulla presunta nota della Giunta Regionale della Campania inviata all’ISPRA, nota che pare nessuno abbia mai demandato e pertanto chiediamo lumi ad uno dei più attivi consiglieri regionali.
Abbiamo sentito il Consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli sullo strano caso della nota della Giunta Regionale della Campania che intendeva prorogare le giornate di caccia perse a causa delle restrizioni covid; un documento fuoriuscito dalla riservatezza del palazzo e che strizza l’occhio alle associazioni venatorie campane, ma per il quale pare che nessuno voglia assumersene la responsabilità politica, eccetto chi l’ha firmata che politico non è.
Consigliere Borrelli, potremmo avere un suo commento sulla nota della Giunta Regionale all’ISPRA? Quella relativa alla caccia e che ha suscitato tanto scalpore tra gli ambientalisti?
Non mi risulta sia stato fatto nessun percorso politico per quella nota. A che titolo l’ha fatta (la Dirigente della UOD, ndr.), chi le ha chiesto di farla? L’assessore all’agricoltura, l’ho chiamata e mi ha detto di no; il Presidente della Giunta? No! Il Presidente della Commissione Agricoltura? Pure mi ha detto di no! De Luca mi ha detto che il suo staff non ha fatto niente… non è che un dirigente piglia e fa le note così!
Quindi non c’è stato il giusto passaggio politico …
… non risulta. Io ho mandato una nota dove ho chiesto, chi le ha detto di fare quella nota? È un atto autonomo; spontaneo? Un dirigente un giorno si sveglia e fa un atto a nome della Giunta Regionale e senza che questa abbia deliberato a riguardo?
Non ha ancora avuto risposta?
No, non ho avuto ancora risposta, è stata molto solerte nell’inviare quella nota ma meno nel rispondermi.
Ma ha sospetti di chi possa averle chiesto di indirizzare quella nota all’ISPRA?
Non lo so, finché non mi risponde non saprei cosa dire. È importante che lei risponda perché se non fosse stato né il Presidente della Regione, né l’Assessore Regionale, né il Presidente della Commissione, allora ci troveremmo davanti ad una novità assoluta in cui la parte dirigenziale si autodetermina politicamente.
È mancato quindi l’indirizzo politico?
Certo, nel momento in cui un dirigente attua la linea politica, la decide autonomamente, senza l’indirizzo politico da parte di uno dei vertici, sarebbe un’anomalia, cosa su cui bisognerebbe riflettere ed eventualmente anche agire.
Al di là di tutto ciò, non le sembra che, tutto sommato, il mondo della caccia e in particolar modo le associazioni venatorie abbiano troppa influenza oggi?
Sono legittimate dalle leggi che gli permettono di svolgere quest’attività, io ho le mie idee ma, relativamente alla caccia, onestamente, non credo che oggi sia la priorità del nostro paese fare deroghe; credo che i nostri dirigenti della Regione debbano lavorare prevalentemente per garantire fondi e risorse per chi, in questo momento è in difficoltà e per chi si deve ricoverare in ospedale per il covid; tutto il resto quindi, non solo la caccia, ma così come tante altre cose, passa in secondo piano. Poi, la necessità di andare a svolgere l’attività di caccia come priorità mi ha fatto, quanto meno, rimanere stupito, così come pure le reazioni che hanno avuto alcune associazioni di cacciatori.
Mi piacerebbe farle quest’ultima domanda: di cosa ha bisogno oggi l’ambientalismo per avere quel giusto credito che merita?
Il credito ce lo guadagniamo sul campo di battaglia, non c’è alternativa.
E crede che l’ambientalismo si stia muovendo bene?
Ambientalismo può significare tutto o nulla, onestamente se dobbiamo parlare di alcune battaglie, sono battaglie sacrosante, altre lo sono più di posizionamento, ma è talmente ampio il discorso che dovremmo fare un dibattito pubblico su cos’è l’ambientalismo.
Ma relativamente a questo specifico argomento, quello della caccia, come si sta ponendo? È compatto?
Io ho avuto la solidarietà di molte associazioni, altre sono rimaste un po’ più distanti dalla questione della caccia, del resto, l‘unica cosa che avevo osato dire era che mi sembrava strano chiedere, mentre eravamo zona rossa, come priorità, la deroga a chi doveva andare a cacciare; se quindi un’associazione ambientalista non si preoccupa neanche di questo, probabilmente è ambientalista solo di facciata.
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