Cercola Airfield, il misterioso aeroporto militare alle pendici del Vesuvio
Una fotografia aerea, scattata dagli Alleati il 4 Agosto 1945 da un’altezza di 1600 metri mostra un piccolo aeroporto militare in un territorio ancora dominato dalla campagna. Di questa installazione oggi non c’è più alcuna traccia. Era conosciuto come Cercola Airfield ma la localizzazione esatta si era persa nel tempo. Fino ad oggi.
Nel corso della seconda guerra mondiale subito dopo l’arrivo degli alleati a Napoli, il primo ottobre 1943, vennero approntati intorno al capoluogo diversi campi d’aviazione ad uso militare.
Probabilmente il più documentato di questi è quello denominato Pompei, in realtà sito a Terzigno, poiché nel corso dell’ultima eruzione il Vesuvio vi distrusse oltre 80 velivoli in sosta.
E poi c’era il misterioso Cercola Airfield del quale ci occupiamo oggi.
Un aeroporto a San Sebastiano al Vesuvio
Benché denominato Cercola in campo era in realtà in territorio di Volla che allora era ancora una frazione di San Sebastiano al Vesuvio (divenne comune autonomo solo nel 1953).
Il campo di volo era di tipo temporaneo e fu costruito dal IX Comando Ingegneri dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti. La superficie era in terra battuta sulla quale fu stesa una tela di juta impregnata di asfalto con una rete di rinforzo a maglia quadrata.
Fu realizzata anche una strada di accesso, una stazione per rifornimenti, depositi per munizioni e fusti di benzina, un impianto di acqua potabile e la rete elettrica per le comunicazioni e l’illuminazione.
I primi utilizzatori furono, a partire già dal 25 ottobre 1943, i componenti del 324° Fighter Group della Nona Forza Aerea con i caccia Curtiss P-40 Warhawk, che qui vediamo nella livrea col numero seriale 01 in uso al Colonnello William K. “Sandy” Bates.
Successivamente tra gennaio e febbraio del 1944 vi fu aggregato anche il 33d Fighter Group, per operazioni di sostegno alle truppe di terra.
L’aeroporto fu smantellato dopo il 6 maggio 1944 quando il 324° Fighter Group, intanto riassegnato al XII comando aereo, fu trasferito a Pignataro Maggiore.
Nella sua breve vita attraversò anche l’eruzione del Vesuvio del marzo 1944, molto probabilmente senza danni significativi.
Ma dove era quest’aeroporto?
La fotografia aerea fu scattata presumibilmente il 4 agosto 1945 quando il campo era ormai dismesso, e infatti non vi appare infatti alcun aereo né altra installazione riconoscibile.
Finora nessuna notizia è stata rintracciata circa l’esatta localizzazione del campo, e anche le coordinate fornite su siti specializzati risultato errate. L’incertezza della localizzazione è causata anche dall’aspetto del territorio che purtroppo è mutato notevolmente in questi ultimi decenni.
Ma a ben vedere dalla fotografia aerea del Cercola Airfield, emergono alcuni particolari che ci consentono di localizzare esattamente dove fosse situata la pista, proviamo quindi a collocare il Cercola Airfield nel territorio che oggi conosciamo.
Il Confronto fotografico
Analizzando attentamente la fotografia d’epoca si riconosce visibile al centro della fotografia la Masseria Rossi che si trovava in piena campagna (oggi lungo via Monteoliveto), ma poco distante dalla pista, un po’ più in basso le masserie di Monteoliveto grande, oltre ad un’altra masseria ancora esistente in territorio di Pollena Trocchia.
Quindi ci troviamo sicuramente nell’attuale territorio di Volla, nell’area di Monteoliveto che ormai è densamente e purtroppo disordinatamente urbanizzata.
In alto a sinistra il tracciato rettilineo è quello di via Argine, mentre destra della pista c’è quello serpeggiante di via Filichito, che nel proseguo diventa via Einaudi, via Madonnelle e quindi via Principe di Napoli a Ponticelli. Sullo sfondo a destra si riconosce la mole dell’Albergo dei poveri (palazzo Fuga) e infine al centro il porto di Napoli.
La pista era orientata grossomodo parallela alla via Filichito che ancora oggi conserva lo stesso tracciato, ed era delimitata a Sud Ovest da via Rossi, a Nord Est invece dalla zona denominata Tamburiello, aveva quindi una estensione totale di circa 1,5 km, per una larghezza di circa 100 m.
Nella vista odierna, ricavata da Google Maps cercando di ricalcare l’orientamento della fotografia storica, risalta l’enorme stravolgimento urbanistico dell’area ma i punti salienti elencati prima sono comunque riconoscibili.
Per meglio comprendere l’inserimento della pista nel territorio odierno abbiamo inoltre elaborato le seguenti immagini.
Nella seguente immagine si evidenzia la posizione della pista rispetto all’urbanizzazione odierna sovrapponendo la foto storica alla vista aerea attuale.
In questa successiva elaborazione invece, la pista è stata sovrapposta alla carta topografica della Provincia di Napoli, in scala 1:5000, edita nel 2001.
Nel frattempo l’urbanizzazione è ulteriormente aumentata facendo dimenticare totalmente la storia di questo luogo.
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