Covid, De Luca: “Siamo in guerra, comportiamoci come a marzo scorso”

Dobbiamo cominciare a entrare nell’ordine di idee che i nostri comportamenti devono diventare simili a quelli di marzo dello scorso anno: si sta in casa quando non è assolutamente indispensabile andare fuori. Non è ancora chiaro che siamo in guerra quando hai 25mila positivi in Italia e ogni giorno 400/500 morti. Ormai quasi in ogni condominio c’è un nostro concittadino che muore”: così nel consueto appuntamento streaming del venerdì, il governatore Vincenzo De Luca si è espresso sul crescendo di casi che ha condotto la Campania e il Paese nella terza ondata.

“Continuiamo a registrare un numero di positivi al giorno ancora estremamente elevato. Riusciamo a reggere con degenze e posti letto disponibili in terapia intensiva ma è necessario bloccare la crescita dei contagi altrimenti diventa inevitabile tra una decina di giorni chiudere altri reparti per accogliere pazienti covid” ha aggiunto in merito alla questione. Mentre sul lotto di AstraZeneca ritirato da diversi Paesi afferma: “La prima indicazione è: evitiamo psicosi e angoscia, non ce n’è alcun motivo. Ci sono state delle ricadute che vanno verificate in alcune persone. Tenete conto che ne sono milioni in Europa e la grandissima parte di cittadini inglesi l’ha utilizzato, e su milioni abbiamo avuto poche decine di casi anche gravi. La cosa da accertare è se le patologie che si sono determinate siano collegate realmente al vaccino”.

Il presidente della Regione, come reso noto anche da una nota di questa mattina diramata dall’Unità di crisi, ha assicurato che “è stata sospesa la somministrazione di una partita di vaccino che ha determinato problemi e attendiamo in questi giorni la valutazione del ministero della Sanità. Ma evitiamo angosce: milioni di cittadini si sono vaccinati e non è successo assolutamente niente”. Le categorie che hanno la priorità nella campagna vaccinale, ha voluto chiarire, sono il personale socio-sanitario, le Rsa, gli over 80 e i malati fragili che, ha aggiunto, “in Campania rappresentano un milione di persone e che dalla settimana prossima contiamo di vaccinare. Il problema è che Pfizer non c’è nella misura necessaria. Poi vi è una seconda categoria indicata come prioritaria dal governo: scuole e forze dell’ordine. I lavoratori di pubblica utilità non sono prioritari”.

Con questo andamento legato anche alle forniture, ha poi specificato De Luca, “entro fine anno avremo vaccinato 700mila abitanti anziché 4milioni e 700mila. Questo significa che il calvario continuerà ancora nel 2022 e 2023. In Israele hanno fatto le vaccinazioni nei motel, in autostrada, davanti ai bar. In Italia siamo ancora a guardare i peli, i contropeli e i sottopeli in una situazione di guerra” in riferimento agli iter per aprire i centri di vaccinazione. Di seguito il video completo.

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