De Luca (PD): “La Campania sarà un grande motore di sviluppo per l’intero Meridione”
Ieri pomeriggio, nella sede di Confindustria Salerno, il candidato alla Presidenza della Regione Campania per il Partito Democratico, Enzo De Luca, ha incontrato un gruppo di imprenditori campani per parlare della sua candidatura a governatore alle prossime elezioni regionali di Maggio 2015: “Ho ribadito che io mi candido sulla base di quello che ho fatto e non sulle chiacchiere, mentre la Regione Campania in questi anni non ha fatto nulla. Questa però è l’ultima occasione per la Campania, perché altri cinque anni come quelli appena trascorsi ci porterebbero ad una crisi irreversibile. Negli ultimi cinque anni, in Campania abbiamo perso tempo e con esso tante occasioni di sviluppo. Per quanto riguarda i fondi europei, abbiamo perso 2,3 miliardi nel 2013 perché non eravamo in grado di impegnare quelle risorse e abbiamo dunque riprogrammato il ciclo 2007/2013. Nell’ultimo anno, invece, si sono inventati il decreto sull’accelerazione della spesa, che rischia di essere un cappio al collo per decine di amministrazioni pubbliche. Per cercare di aumentare la rendicontazione della spesa, infatti, hanno polverizzato i fondi europei approvando i progetti di ben 530 comuni. Tuttavia, le amministrazioni comunali dovranno rendicontare le opere compiute entro dicembre 2015, pena la revoca del finanziamento: questo vuol dire che i comuni dovranno compensare i contributi revocati con i propri fondi di bilancio, mentre ad oggi ci sono stati solo 70 decreti sugli stati d’avanzamento su 530 opere finanziate. Il grosso non è neanche partito, per cui siamo alla vigilia di un disastro costruito consapevolmente per fare propaganda elettorale. Come se non bastasse, hanno varato i “grandi progetti”. Peccato, però, che ad oggi siano al palo e che alcuni siano assolutamente fermi a zero, come i Regi Lagni, la Mostra d’Oltremare, il Porto di Napoli, Napoli Est, la bonifica del fiume Sarno, la tutela della costa sud di Salerno e la riqualificazione dei corpi idrici delle zone interne. Quello che ho intenzione di fare io, invece, è trasformare questa palude burocratica in una regione che sia un grande motore di sviluppo per tutto il Mezzogiorno e l’Italia: la Campania ha un patrimonio immenso di risorse umane, di competenze scientifiche, professionali e imprenditoriali che sono uniche in Italia e che meritano una giusta valorizzazione“