Funivia del Vesuvio, il no di Pasquale Raia

Pasquale Raia (foto fonte web)

Il membro del direttivo del Parco Nazionale del Vesuvio rimarca con un fermo no il suo disappunto sulla questione della funivia nell’area protetta.

Pasquale Raia, veterinario al Frullone e responsabile delle aree protette di Legambiente Campania, è stato più volte componente del Direttivo del Parco Nazionale del Vesuvio e per questo, nei 25 anni di questo Ente, deve averne viste di cotte e di crude ma mai come stavolta ne aveva preso così nettamente le distanze.

In effetti, in un’epoca di forte relativismo ambientale come la nostra, dove tutti sulla carta sono ambientalisti, ma nei fatti ognuno fa un po’ come gli pare, vedere il re nudo, e soprattutto indicarlo, diventa un caso più unico che raro, e Pasquale Raia non poteva far altro che ribadire con la sua dichiarazione di voto la sua coerenza, sottolineando la forte incongruenza di quest’ultima trovata di Casillo Agostino e De Gregorio Umberto.

Il misterioso protocollo d’intesa, che altro non è che uno studio di “prefattibilità tecnica, economica e ambientale” sulla possibilità di costruire una funivia all’interno dell’area parco, non è mai stato allegato alla delibera pubblicata nell’albo pretorio dell’Ente Parco, disattendendo in tal modo le Linee Guida per i siti delle PA – 2011, diffuse dal Dipartimento della Funzione Pubblica e nelle quali è chiaramente espresso che la consultazione dei documenti deve sempre riportare all’utente, chiara e ben visibile, anche la lista degli allegati, tutti consultabili e riferibili alla pratica.

Ad ogni modo e come mestiere comanda siamo riusciti ad averlo questo fantomatico protocollo d’intesa e a leggerlo, senza trovarvi niente di rilevante e di non già accennato nella delibera, quella che a suo tempo e per primi abbiamo commentato in un nostro articolo, se non i 20.000 euro pubblici che PNV ed EAV investiranno in parti uguali per sancire, in un modo o nell’altro, quanto poco conti l’ambiente nel Parco Nazionale del Vesuvio.

Non ci resta quindi che ribadire con le parole di Raia che:

“Se esistono sul campo, nella politica locale e regionale o nella società civile vesuviana idee nuove, innovative e sostenibili, che hanno la precisa volontà di superare le vecchie concezioni degli anni 90’, ben vengano; ma allora bisogna aggiornare gli strumenti operativi del parco, a partire dal Piano e le norme di attuazione al Piano e non ultimo approvare il Regolamento del Piano, prima di fare qualsiasi protocollo.”

Un regolamento, la cui assenza permette allo stesso ente di allargare, a suo piacimento, le maglie del Piano del Parco e di dichiarare ecosostenibile una funivia così come i diesel che scorrazzavano lungo la Matrone e che scorrazzano ancora lungo la Provinciale del Vesuvio.

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