Grazie ai medici dell’ospedale di Ostuni. Esempio di umanità e professionalità
Lettere al Direttore Egregio Direttore,
La ringrazio infinitamente per aver ospitato questa mia sulle colonne del Suo giornale. Ci tenevo infatti a dare testimonianza attraverso il suo organo di stampa di un caso di buonissima sanità (non proprio una consuetudine nel nostro Sud) e di trasferire ai suoi lettori la gratitudine, la riconoscenza e l’apprezzamento di chi scrive per quanto successo quest’estate nella bella e ospitale Ostuni.
Vengo ai fatti. Sono un cittadino napoletano che quest’anno ha scelto la “Città Bianca” per le vacanze estive. Bellezze solo intraviste a dire il vero: di bianco ricordo per lo più i camici dei medici e le lenzuola di un letto d’ospedale. Domenica 16 agosto: ero giunto da un’ora in località “Diana Marina”. La voglia di mare è tanta, fa caldo e le onde sono invitanti. Tra le caratteristiche calette, scelgo quella che mi sembra più adatta per tuffarmi. Inopportunamente cado. Poi scoprirò di essere il terzo quella mattina, tutti allo stesso posto: presso lo scivolo per le barche. “Frattura multipla scomposta pluriframmentata all’omero destro”, recita cruda la diagnosi dei sanitari dell’ospedale di Ostuni, dove nel frattempo ero stato trasportato da un veloce 118. Dolore a parte, ricordo l’angoscia e la paura di quei momenti. Un ausiliario, Angelo di nome e di fatto, mi dice per primo quello che i medici mi confermano con garbo poi: bisogna operare. E in fretta. Ho pochi minuti per valutare se tornare a Napoli, tra le mura di casa, o restare. Penso tra me: sono giornate particolari. A Ferragosto spesso anche la sanità va in ferie. Persino nelle strutture d’eccellenza…. Tra mille dubbi alla fine decido di restare. A convincermi i buoni consigli di qualche conoscente, ma soprattutto le parole dell’ausiliario Angelo, di Mimmo e di Michele, gli infermieri in sala gessi: “Stia tranquillo è in buone mani”. Sarà la decisione più felice che abbia mai preso. Di li a poco i fatti mi diranno che a Ferragosto spesso anche la sanità va in ferie….ma non all’ospedale di Ostuni.
Mentre scrivo sono combattuto se citare prima le eccellenze professionali o quelle umane di un intero reparto. Le une non sono disgiunte dalle altre. A cominciare dal dottor Massimiliano Di Viesto, il chirurgo che mi ha operato. Un eccellente professionista, dai modi semplici e gentili. Due qualità che di rado stanno insieme. “Un operazione perfetta”, ha commentato il primario ortopedico di un ospedale napoletano che mi ha visitato in questi giorni.
A lui va la mia grande riconoscenza. Così come all’intera equipe: la cardiologa, l’ anestesista, tutto il gruppo infermieristico. A Padre Franco, che tutti i giorni passava nei reparti per darci una parola di conforto in quei giorni afosi di Ferragosto. Quando anche la migliore sanità va in ferie, ma non all’Ospedale di Ostuni. Non nel reparto di Ortopedia e Traumatologia.
Michele Giugliano, avvocato
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