Il vero vaccino è la cultura
Riflessioni sui tempi che corrono.
Ancora una volta chi ci governa o chi vorrebbe farlo, ha trovato un nemico contro cui combattere, e soprattutto contro il quale farci combattere ma stavolta è ancora più facile per loro additarlo poiché, per quanto strano possa sembrare e contrariamente all’oscuro ed ormai inflazionato straniero, il covid 19 detto corona virus è invisibile e, per quanto tale, può assumere tutte le forme della nostra paura, sia essa ancestrale, sia essa legata alla profonda ignoranza nella quale vogliono tenerci ma nella quale ci sguazziamo pure bene con le nostre stesse braccia, confusi da una moltitudine di informazioni fasulle o mezze verità e che noi stessi condividiamo attraverso i social, sentendoci in tal modo partecipi di questa grande giostra mediatica che è divenuta la nostra realtà, virtuale e inconsistente più che mai. Ben compressi inoltre dalla forte pressione sociale che ci impone di seguire la massa come quelle mandrie in fuga, spaventate da non si sa quale predatore, travolgiamo ogni cosa anche il raziocinio e il buon senso. Non credo nel complotto, non ci vedo nessun disegno predeterminato in questa storia ridicola ma soltanto il delinearsi di una cittadinanza inerme e infantile dal punto di vista culturale e soprattutto vedo una politica impreparata a gestire le isterie di massa ma pronta a cavalcarle e a seguire il tragitto degli umori di un’opinione pubblica ormai in preda al panico e in quanto tale acritica. Come nell’antichissima favola dei Vestiti nuovi dell’imperatore, nessuno osa dire nulla, nessuno osa palesemente dire che il re è nudo e che stiamo andando dietro al nulla; non si riescono più a formulare sani e logici dubbi poiché davanti a tutta questa impalcatura di disinformazione, la cultura, in primis la Storia, quella che ci ripropone gli errori commessi nel passato, è una scialuppa di salvataggio che nessuno vede perché spesso non se ne conosce nemmeno l’esistenza. L’unico vaccino che ci salverà da quest’epidemia di stupidità, se non altro nella dignità di uomini, sarà quello di una buona lettura, ragionata e lenta, in modo che le idee sedimentino, attecchiscano e finalmente fioriscano. Io consiglio come antidoto a questo morbo antico di leggere Manzoni e Boccaccio che male senz’altro non ci faranno, anzi …
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