Il positivo esempio di collaborazione tra istituzioni e volontariato. Un punto di partenza positivo e una speranza in più per arginare una nuova emergenza che incombe ancora una volta sul già martoriato Vesuviano.
Criticare, come abbiamo più volte scritto è facile, ma anche necessario, e lo è nella misura in cui fare giornalismo rientra in quelle pratiche democratiche che controbilanciano, e talvolta danno la direzione, ai poteri costituzionali che governano questo paese.
Raramente, e non certo a causa nostra, dobbiamo, per onestà intellettuale e, tutto sommato anche con po’ ottimismo, mettere in risalto qualcosa di buono. È accaduto a Trecase e si tratta di un evento che, se non fosse da considerare come normale prassi amministrativa, sarebbe da elogiare ma, siccome ciò che è normale altrove, non lo è qui da noi, entriamo nell’ambito dell’eccezionalità.
Menzionare la cittadina vesuviana non è di certo un appoggio all’amministrazione De Luca ma un atto dovuto, di incoraggiamento e di esempio, a questa e ad altre amministrazioni. L’aver infatti affidato il controllo del territorio, non solo alle forze dell’ordine ma anche al volontariato, è risultato fondamentale. La fiducia riposta nei Falchi del Vesuvio, associazione di protezione civile con decenni di esperienza alle spalle e che ho personalmente seguito durante le loro vigilanze ambientali sul territorio, ha permesso, a quella parte di cittadinanza attiva, di fare la sua parte, di controllare le vie cittadine e quelle di campagna, come nessun altro poteva fare, se non chi era del posto; in maniera capillare, circostanziata con foto e rilievi, tali da poter mappare tutto il territorio comunale. Ma non solo, i volontari, nelle loro vigilanze, hanno potuto dialogare con i cittadini trecasesi, fornirgli informazioni utili ed opportune per il conferimento dei rifiuti e, in certi casi, redarguirli con tatto e fermezza sulle loro inadempienze.
Il risultato è evidente col passaggio stradale tra i comuni limitrofi e Trecase, si passa dai cumuli di rifiuti a strade tutto sommato pulite. Cosa più complessa è stata, ed è ancora, la gestione delle vie vicinali, le strade di campagna e quelle che portano al Vesuvio, ma anche qui l’azione dei volontari, complementare con quella dell’amministrazione, ha permesso che dei veri e propri scempi ambientali, come quelli di via delle Colonne, presso il nuovo cimitero, potessero essere evidenziati e sanati.
È una politica dei piccoli passi e c’è ancora molto da fare, ma è anche la politica delle finestre rotte, quella che mostra la presenza costante dello stato, inteso in tutte le sue diramazioni, cittadini compresi.
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