Parco Nazionale del Vesuvio aggressione ad un runner da parte dei motociclisti
Domenica mattina, durante un allenamento, un podista viene aggredito da tre motociclisti che correvano abusivamente con le loro moto da cross in area protetta. Una lussazione del gomito e varie contusioni sono il brutto ricordo di questo ennesimo atto di prevaricazione.
Abbiamo più volte denunciato attraverso le pagine di questo giornale, così come altrove, le scorrerie di chi in maniera impunita scorrazza lungo i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio, abbiamo più volte segnalato quanto pericolosa potesse essere questa pratica e quanto fosse tollerata, nonostante le ripetute segnalazioni alle autorità competenti.
Purtroppo stavolta c’è stato il salto di qualità e tre ragazzotti, su tre moto senza targa, bardati e con il casco integrale reagiscono aggredendo il trail runner che li aveva redarguiti. Il giovane, che preferisce restare anonimo, gli faceva infatti notare che l’accesso alle moto era vietato in area parco e quanto pericoloso potesse essere il correre lungo i sentieri, frequentati da molti escursionisti e biker; di tutta risposta, due dei tre motociclisti, lo assalgono con calci e pugni, costringendolo a scappare lungo la Matrone dove inciampa per sfuggire ai centauri che lo inseguivano e minacciavano. Anche dopo averlo raggiunto, dolorante ed inerme dopo la rovinosa caduta, continuano ad inveire contro di lui intimandogli infine di consegnar loro lo smartphone col quale li aveva filmati poco prima, cancellandogli i video presenti nel dispositivo.
Il podista viene soccorso poco dopo dalla camionetta degli operatori forestali della riserva UTB che transitavano in quei frangenti, mettendo tra l’altro in fuga i delinquenti. Gli stessi operatori del demanio portano l’atleta presso l’ospedale di Boscotrecase dove gli vengono prestate le prime cure e dove sporge denunzia verso i motociclisti.
La pratica del motocross, oltre ad essere vietata è anche pericolosa, e basterebbe ricordare questo in un area con forti limitazioni anche per il semplice escursionismo, ma pare che la logica dei motori in area parco piaccia a molti, e del resto se ci passano i grossi e rumorosi diesel come accadeva lungo la Matrone e succede ancora oggi lungo la provinciale/comunale del Vesuvio, e se si considerano tutta una serie di attività illegali come le gare automobilistiche, ma anche bracconaggio, abusivismo edilizio e discariche, ancora frequenti in area parco, ci si rende facilmente conto di quanto radicata sia la mafiosità nei nostri territori e quanto la parola legalità resti ancora un bel concetto astratto e nulla più.
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