San Sebastiano: la processione del Santo Patrono si rinnoverà a maggio

La processione di San Sebastiano in via Monaco Aiello (foto di C.Teodonno)

La pioggia ha interrotto la processione ma poco male! Doppia processione? Doppia festa! Il 31 maggio si riprenderà là dove ci si era fermati.

E dire che neanche avrei dovuto esserci, impegni pregressi e un’erronea pianificazione mi avrebbero tenuto lontano da San Sebastiano, ma il Santo mi ha voluto a casa ed io non ho potuto fare a meno di seguirlo.

Per alcuni la processione del nostro martire e patrono è andata male, non è stata quella che si aspettavano; cambiare non piace, ci lascia nell’incertezza della novità ma la pioggia ha imposto al corteo prima ritmi serrati e poi, dopo quasi sette chilometri di processione, una sosta fin troppo prolungata al riparo dell’androne delle suore Veroline, con gli occhi al cielo per scrutarne le intenzioni o chiederne un buon auspicio ma, tutto sommato la devozione è anche impegno e sacrificio e chi ama brucia calorie e a qualcuno come me fa anche bene.

Quest’anno la processione aveva anche variato l’itinerario, nella giusta logica della rotazione, che gratifica anche quelle zone del paese che per consuetudine non sempre sono raggiunte dal corteo. Infatti, dopo la rituale partenza dal santuario, si è giunti fino alla sosta di via Patacca e, passati per via Monaco Aiello, si è però deviato per via degli Astronauti e via Figliola, per poi affrontare velocemente la ripida e lunga via Libertà, mettendo a dura prova i portatori. Di lì il percorso è diventato quello statutario ma la pioggia ha fatto il suo dovere e dopo la sosta presso le suore in via Margherita si è deciso di andare direttamente in chiesa, saltando altre soste come quelle di San Domenico e Massa di Somma.

C’è chi ha voluto vedere un brutto segno in questa brusca interruzione del rituale ma non è così, del resto anticamente le processioni pure uscivano col cattivo tempo e tassativamente rispettavano la data del venti gennaio, così come ci ricordano gli anziani e quindi, le varianti al percorso e al calendario ce ne sono già state e non faranno certo male al rituale e quel che importa è lo spirito d’unione che continua a persistere intorno a quel simulacro che tanto bene fa a tutti noi.

Resta la passione di chi lo porta il Santo e di chi lo segue, di chi ci crede, di chi vuole crederci e di chi pensa che sia giusto crederci e, tutto sommato, quest’anno ci è andata anche meglio degli altri anni, perché di feste ne avremo due, una a gennaio e l’altra a maggio, con la processione che ripartirà là dove s’è fermata e, a noi che le feste piacciono, va bene così.

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