SMA Campania, una storia importante.
Due interviste per conoscere una realtà, talvolta controversa, ma comunque importante per la tutela dell'ambiente campano.
La tutela ambientale ha tante facce, che vanno dal volontariato alle istituzioni, tutti protagonisti di una titanica impresa che quando diviene sinergica ottiene i risultati migliori; ed è proprio in virtù di questo concetto che stavolta abbiamo deciso di conoscere SMA Campania (Sistemi per la Meteorologia e l’Ambiente Campania SpA), società in house della Regione Campania, talvolta al centro di scandali dal rilievo nazionale ma che non può essere ridotta solo a questo. Siamo riusciti a intervistare una rappresentante della parte politica della società, Fiorella Zabatta, e un rappresentante tecnico, Domenico Clemente, per meglio capire le sue funzioni e chiarire qualche passaggio talvolta dato fin troppo per scontato.
Dottoressa buon pomeriggio, si presenti per favore e ci parli un po’ di SMA Campania: “Sono Fiorella Zabatta sono un avvocato e faccio parte dal 2022 del CdA della SMA, il Consiglio di Amministrazione è formato da tre persone e resta in carica per tre anni, a maggio stiamo in scadenza. Va detto che lo stesso CdA ha avuto trasformazioni nel corso di questi ultimi tre anni, durante i quali è stato nominato un direttore generale, inoltre abbiamo fatto un concorso interno col quale abbiamo selezionato un direttore tecnico e un direttore amministrativo. Questa struttura è una società al 100% partecipata della Regione Campania e si occupa di materia ambientale, è una società che si sta ristrutturando, abbiamo cambiato sede, abbiamo una sede più organizzata, insomma sta evolvendo in positivo, una società che spesso è arrivata agli onori della cronaca per motivi negativi, invece adesso, ripeto, sta crescendo ed evolvendo in qualcosa di nuovo. Abbiamo firmato una convenzione quadro con la Regione Campania che è madre di tutta una serie di altre convenzioni. Alcune le abbiamo sempre avute, altre sono state affidate ex novo. Ripeto, noi lavoriamo solo per la Regione Campania, siamo un braccio operativo dell’ente al 100% e quindi dipendiamo in tutto e per tutto da lei e in particolar modo dall’assessorato all’ambiente, l’assessore Fulvio Bonavitacola vicepresidente della Regione Campania.
Tommaso Sodano rientra ancora in questo CdA? “Faceva parte di quello vecchio, era il presidente del vecchio CdA.”
Adesso chi è il Presidente? “Adesso è invece Antonio Capasso, che prima faceva parte, con me e Tommaso Sodano, del vecchio CdA, adesso invece, Tommaso Sodano è stato rimosso dalla Regione Campania e quindi siamo rimasti noi due con la nomina di un altro membro che si chiama Andrea Lembo, un avvocato penalista del Salernitano. Le centrali operative, e posso dire quasi tutte, sono gestite con personale della SMA quindi, la gestiamo completamente noi, a questo si aggiunge, la gestione dei parchi, il verde boschivo, il compostaggio … “
… per parchi cosa intende? “Ci occupiamo dei parchi regionali, di sentieristica, facciamo il decespugliamento, la pulizia, ma ci occupiamo anche dei rifiuti abbandonati sulle strade provinciali, insomma abbiamo credo 11/12 commesse con la Regione Campania a cui si sono aggiunte quelle della riscossione dei crediti, stiamo mettendo in piedi e ampliando un braccio di questa società che riguarda questa attività .”
Un qualcosa di sostanzialmente opposto rispetto a quanto fatto fino ad ora. “Opposto no, un po’ diverso, si tratta sempre di crediti soprattutto per quanto riguarda le acque, gli acquedotti, si tratta in qualche modo di un qualcosa che ha sempre a che fare con l’ambiente. Abbiamo inoltre le nostre sedi operative territoriali, abbiamo le SOPI, le SORU e tramite queste sedi abbiamo il nostro personale dislocato in tutto il territorio regionale. Un’altra cosa importante la facciamo con la gestione della centrale che ospita l’unità intelligenza ambientale situata nella sede del Real Sito di Carditello, attività frutto di un’altra convenzione che abbiamo con la Regione Campania.”
Relativamente invece la questione dei centri operativi che se ben ricordo dovrebbero essere quelli di Massa e di Giugliano … “Sì, sono questi due, quello di Massa di Somma e di Lago Patria … sì, esatto, sono alcune delle sedi alle quali pervengono le segnalazioni delle criticità ambientali provenienti dalla nostra applicazione inviate da tutti i cittadini, oltre alle segnalazioni effettuate dagli Osservatori Civici e le GPG del WWF ai quali abbiamo dedicato una tipologia di profilazione che consente di inviare segnalazioni più complesse dato il loro grado di preparazione sulle tematiche ambientali.”
Questo dei centri operativi ai quali arrivano le segnalazioni inviate tramite la vostra APP è un lavoro che reputo importante, cosa fanno nello specifico gli addetti? “Noi riceviamo gestiamo ed elaboriamo le segnalazioni, che pervengono attraverso l’app, strumento che è in continua evoluzione così come anche il nostro sito che abbiamo completamente rinnovato. A valle delle segnalazioni che il cittadino invia abbiamo dei tecnici professionisti che seguono tutto l’iter tecnico istituzionale che il flusso dei dati provenienti dalle segnalazioni genera. Inoltre, il nostro ufficio comunicazione gestito dal dottor Salvatore Capuano si occupa invece della parte relativa alla stampa e web oltre che della comunicazione social che permette alla cittadinanza di conoscere il nostro operato e le potenzialità degli strumenti che mettiamo a disposizione dei cittadini campani. Le commesse che riguardano lo sversamento illecito dei rifiuti così come le altre segnalazioni di criticità ambientali sono gestite da un ingegnere della SMA e, grazie alla proficua collaborazione ed al costante confronto che avviene principalmente al tavolo tecnico operativo del commissario nominato dal governo per contrastare il fenomeno dello sversamento illecito dei rifiuti, gestisce il flusso dei dati che poi noi smistiamo ai vari enti competenti; noi non abbiamo la competenza amministrativa per poter intervenire, interveniamo in prima persona solo per l’antincendio boschivo, la manutenzione del territorio e per la gestione dell’impianto di Napoli est, per quanto riguarda l’AIB il responsabile è Mimmo Clemente, che mi farebbe piacere presentarle.”
Ma queste voci che giravano, relativamente alla chiusura del progetto della Terra dei Fuochi per dicembre … “le nostre commesse hanno una durata stabilita dalla convenzione stessa, al termine della quale, si esauriscono e poi se la proprietà intende prorogare le stesse noi le rifirmiamo. Adesso con l’avvento della convenzione quadro diciamo che sono tutte sotto il cappello di un’unica convenzione che poi si dirama in altre, ma viene sempre rinnovato.”
Meno male! Perché effettivamente sarebbe stata una lotta con armi spuntate per chi vuole ancora tutelare l’ambiente. Del resto, stiamo parlando di un patrimonio di dati che, se fosse stata questa la realtà, sarebbe forse andato perso. “Certo, tutt’al più cambiamo le sedi, nel senso che se un comune può ospitarci in comodato d’uso gratuito, è chiaro che preferiamo andare lì, ma garantiremo sempre il nostro servizio.”
Grazie dottoressa.
-Ci raggiunge il già citato Mimmo Clemente.-
“Salve mi chiamo Domenico Clemente e sono responsabile di SMA Campania per Antincendio Boschivo e Protezione Civile.”
Buon pomeriggio a lei, quindi l’AIB di SMA Campania si occupa di prevenzione … “prevenzione e attacco diretto al fuoco. Il nostro è un progetto che va da gennaio a dicembre. Il periodo di massima allerta viene emanato con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e viene recepito dalle Regioni che sulla scorta dello stesso emanano a loro volta un decreto di massima allerta a tal proposito la campagna AIB è stata suddivisa in due periodi, un periodo di “massima allerta” e un periodo di “non massima allerta”. Pertanto, a differenza degli altri anni, da quest’anno, ossia dal 2024, il periodo di massima allerta parte dal 15 giugno e va fino al 15 ottobre, mentre prima era fino a 15 settembre. Detto questo, svolgiamo due tipologie di attività, una prima attività, che è quella di prevenzione sul territorio, nel periodo di “non massima allerta” e poi, nel periodo di “massima allerta”, di attacco diretto al fuoco. Noi abbiamo nella suddivisione dei periodi anche una differenziazione del numero di personale che mettiamo a disposizione, partiamo orientativamente da 84 unità per le squadre AIB anche nel periodo invernale, anche se può sembrare strano, ma possono verificarsi incendi boschivi in periodi di “non massima allerta”.”
I vostri operatori, sono dipendenti diretti di SMA Campania? “Sì, tutti.”
E gli stagionali? “Non ne esistono più!”
Ma solo nella SMA Campania o anche altrove? “No, in generale.”
Quindi tutte le accuse agli stagionali? Non sono altro che leggende metropolitane? “Sì, noi, senza l’incendio, lavoriamo meno, ma lavorare di meno non significa non avere la stessa retribuzione. Inoltre eviti spese di carburante, usura dei mezzi, etc. Non c’è interesse ad appiccare, per assurdo, gli incendi.”
Quali sono le zone dove operate? “Su tutta la regione Campania.”
Ma lavorate per progetti o avete i vostri nuclei operativi? “Noi abbiamo distribuiti su tutto il territorio regionale 14 basi operative, indifferentemente se ci si trovi in periodo di “massima allerta” o di “non massima allerta”, la differenza è solo nel numero degli addetti messi in campo, partiamo da un massimo di 84 operatori nel periodo di “non massima allerta” fino a 224 nel periodo di “massima allerta” e su tutto il territorio regionale. Nella provincia di Napoli siamo distribuiti su Ischia, Marano, Boscoreale e Gragnano. Sulla provincia di Caserta abbiamo Briano, San Marco Evangelista e Sessa Aurunca. Nella provincia di Salerno abbiamo Angri, Pellezzano, Eboli e Roccapiemonte. Nel Beneventano abbiamo la sede di Rotondi che si trova a cavallo tra le due province di Benevento e Avellino. Non c’è un’area definita e a coordinare tutte queste attività ci sono poi le SOPI (Sale Operative Provinciali ndr.) coordinate a loro volta dalla sala operativa regionale. Faccio un esempio banale: se dovesse verificarsi un incendio a Maddaloni, interviene la sala operativa di Caserta che allerta la squadra più vicina, in questo caso quella di San Marco Evangelista, o di SMA Campania, o dei Vigili del Fuoco o delle associazioni di volontariato o ancora delle Comunità Montane, una sorta di interforze che agisce sull’incendio in sé, tenga presente che nella sola provincia di Caserta potrebbero scoppiare una trentina di incendi contemporaneamente, oppure valuti quanto sia vasta la sola provincia di Salerno, per cui non possiamo immaginare che SMA Campania possa intervenire da sola su così tanti incendi.”
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