Vesuvio, Tanto tuonò che forse piovve
Pare che oggi, verso le ore 11:00, il Ministro Costa si recherà presso l’ormai famigerata via Montagnelle 2 in quel di Torre del Greco, accompagnato dall’autoctono Deputato Luigi Gallo. Quale sarà il motivo della visita dell’ex generale dei CCFF?
Non ci è dato saperlo di preciso ma possiamo almeno dare libero sfogo alla nostra immaginazione e supporre che l’azione insistente di segnalazione e denunzia da parte della Rete Difesa Vesuvio abbia ottenuto i suoi risultati, mettendo in mostra lo scempio ambientale che si perpetra ormai ciclicamente nella fascia pedemontana del Vesuvio e nel suo Parco Nazionale e, non meno importante, segnalando un rischio idrogeologico e di incendio boschivo ancora pendente sulle nostre sorti di vesuviani.
Qualcuno potrebbe obiettare – E che novità è questa? Sappiamo bene qual è lo stato di quei luoghi, sappiamo tutti che a monte dei nostri centri urbani, di norma, si scaricano e bruciano i rifiuti e che quando piove tutto viene giù a valle, monnezza compresa, quindi? Quindi gli attivisti lo ribadiscono poiché, chi di dovere, Ente Parco, sindaci e gli altri organi competenti pare che si passino la mano sulla coscienza con lo scaricabarile delle competenze, con un nastrino bianco e rosso a delimitazione dell’area critica, e vantando un sistema di video-sorveglianza utile solo a chi lo vende ed istalla, poiché il risultato è sotto gli occhi di tutti, ovvero rifiuti d’ogni genere e dappertutto in area parco (ed ovviamente non solo!).
Neanche l’effetto deterrenza ha avuto esisto alcuno poiché, se ieri mattina, in via Montagnelle 2 sono saliti prima i Carabinieri Forestali e poi la RAI con gli attivisti a costatare e mostrare lo stato dell’arte e, nel pomeriggio dello stesso giorno, sono poi saliti i delinquenti ed hanno scaricato nuovo rifiuto, nella tranquillità più totale delle loro azioni.
Cosa ci riserverà allora il nostro vulcanico Ministro dell’Ambiente stamattina in via Montagnelle 2? Un sorprendente arresto? Un nuovo capro espiatorio? Lo stanziamento di nuovi fondi per droni, telecamere, etc.? L’esercito? Toglierà qualche castagna dal fuoco al presidente del Parco? O si farà una semplice passeggiata per rendersi conto di quanto lo stato abbia fallito in ventiquattro anni di Parco Nazionale?
Ai posteri l’ardua sentenza!
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