Torre del Greco: passato il ministro, passata la festa

 

Sopralluogo del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa in via Montagnelle 2 in data 22/02/2019 (foto fonte web ritoccata dall’autore dell’articolo)

Passato il ministro, passato l’evento mediatico, ci si è dimenticati dell’essenziale, ovvero di riportare via Montagnelle 2, ma la città stessa corallina, ad uno stato di decenza, ma soprattutto ci si è dimenticati, o si è fatto finta di farlo, di innescare quel processo di normalizzazione che dovrebbe evitare lo scempio di quel luogo e di tutti quelli che condividono egual sorte nel Vesuviano.

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Pare che l’ambientalismo oggi sia fatto di queste cose, di presenzialismo, di manifestazioni modaiole, sia fatto di spot e di post, quelli che ti permettono di rimanere sulla cresta dell’onda il più possibile o, quanto meno, il tempo necessario per fare il salto di qualità.

Pare invece che, chi debba tutelare la salute pubblica, le istituzioni tutte, preferiscano fare operazioni di facciata, facendo promesse che sanno che non potranno mai mantenere, annuendo però a soluzioni finali o indicando le colpe di altri, in particolar modo quelle di chi li hanno preceduti e rimandando il problema il più lontano possibile.

Sappiamo che a Torre del Greco esiste un’emergenza rifiuti che ha la sua ragion d’essere in un territorio cosegnato nelle mani di chi ha sempre pensato di poter fare quel che voleva e nella maniera più indisturbata, si legga camorra! E anche per questa ragione qualcuno sosterrà che esistono altre priorità, visti i chiari di Luna, ma sappiamo di per certo che tutto il rifiuto che avanzerà a valle, salirà prima o poi a monte e, a più di un mese dall’intervento del ministro Costa, con il dispiego delle truppe cammellate della politica, sopraggiunte in via Montagnelle 2 con annessi e connessi, nulla è cambiato; non solo i rifiuti transennati rimangono ancora lì, speciali e pericolosi più che mai, ma se ne sono aggiunti di altri, freschi freschi a far compagnia anche a quelli che un annetto fa furono rimossi dai volontari nel “dopo Pasquetta” e lasciati lungo quella viuzza nella vana attesa di essere raccolti.

Purtroppo questo scenario, comune alla quasi totalità del Vesuviano e del Napoletano e di altre aree della Campania, si ripropone in ogni contesto isolato, in ogni stradina di campagna e su ogni via che porta a monte o comunque lontano dal centro abitato. Lontano quindi dagli occhi e lontano anche dal cuore, ma in verità luoghi ben conosciuti da tutti, da chi vi sversa, scarica e brucia il prodotto delle proprie attività in nero; da chi non concepisce altro per ignoranza ed inciviltà e da chi dovrebbe vigilare, ben conscio della propria impotenza davanti ad un fenomeno più grande di lui e dall’incapacità nel combattere questa piaga, ma ben disposto ad evitare il più possibile di inimicarsi l’elettorato; ma anche da chi dovrebbe imporre una regola o una strategia ai sindaci e da chi, sebbene malgovernato, volta ipocritamente la faccia altrove o vive nel torpore più assoluto, rendendosi conto dello stato malsano delle cose, solo nel momento in cui se ne parla in tv o quando la monnezza e il suo olezzo gli arriva fin sotto al naso.

Lo stato dell’arte è questo e via Montagnelle 2 è l’esempio più lampante della nostra inettitudine perché in quel luogo si è succeduta tutta la stampa nazionale e locale, cartacea, telematica e televisiva, ci sono passati i carabinieri, i vigili urbani, il ministro e l’ente parco ma non è successo niente, nulla è stato fatto di concreto se non la recita del politico costernato che promette impegno ma che ha sempre le mani legate e che farà del suo meglio, anzi già lo sta facendo; ma forse proprio perché nulla deve cambiare, bisogna solo tamponare l’ira dei più esigenti ,giusto il tempo di far passare l’onda mediatica con qualche capro espiatorio, con la sparata dei droni, le solite telecamere e l’immancabile esercito, in modo da accontentare l’ira funesta del cittadino indignato con un’altra dose di illusione ed altri specchietti per le allodole per chi dorme ancora o si è solo da poco svegliato dal sonno della ragione.

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