Vesuvio sentieri 1-2. Bici in corsa, cavalli, moto. Escursionisti ‘pericolosi’
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore.
Ho fatto come mi è stato consigliato, di “non demordere” e di tornare sui sentieri del Parco nazionale del Vesuvio. Ebbene questa volta ho trovato anche le motorette elettriche. Due persone su piccole moto da fuoristrada elettriche senza targa (forse non ne avevano bisogno, non so). Bisogna premiarli perché hanno scelto almeno l’elettrico.
Invece il 31 dicembre 2022 mi sono imbattuto in grupponi di ciclisti che chiedevano loro agli escursionisti di scansarsi per correre sul sentiero 1-2 del Parco nazionale del Vesuvio.
Non solo, anche cavalli al galoppo che sopraggiungevano alle mie spalle. Ero ormai giunto al “Largo della Legalità”. E fatti da parte, ma inutile. Al galoppo giungevano i due cavalli e sprizzavano pietrisco lavico dappertutto e anche addosso a me.
L’esperienza vissuta lo scorso 31 dicembre 2022 l’ho raccontata anche al Parco nazionale del Vesuvio. Ho scritto loro una lettera inviata attraverso posta elettronica certificata (PEC).
Mi ha fatto piacere ricevere una risposta, con tanto d’incoraggiamento a “non demordere”. Ed è appunto quello che ho fatto in data 5 febbraio 2023. Ci sono tornato sul sentiero 1-2. Forse non la giornata ideale per le biciclette (infatti erano poche), ma a due giovanissimi inesperti in moto è sembrato essere ideale per loro. La giornata ideale per arrivare con le loro mini moto da cross elettriche (vedere foto allegata alla lettera) a pochi metri dalle “lave a corda”. Siamo nel punto in cui, percorrendo il sentiero 1, poi si giunge alla “Valle dell’Inferno”.
Hanno desistito e sono tornati indietro i due avventurieri solo perché la loro giovane inesperienza non gli ha permesso di andare oltre. E lì col cicalino a bussarti che doveva passare il secondo, quello rimasto alle mie spalle. Devo dire silenziosissime queste motorette, non come le moto da cross che mi è capitato di vedere sempre sullo stesso sentiero nel 2019. Quelle sì erano delle vere e proprie moto da cross nel Parco nazionale del Vesuvio!
Ovvio che in queste situazioni sin qui descritte a sprazzi, i pericolosi sono gli escursionisti a piedi mica coloro che sono su un mezzo di locomozione: per giunta mosso da un motore (seppur elettrico).
Perché vede caro direttore del “Vesuvio News”, fino a quando nessuno si fa male: tutto bene. Il problema è quando qualcuno si fa male. L’ho scritto al Parco nazionale del Vesuvio.
E domenica 5 febbraio i piacevoli incontri che ho fatto me ne hanno dato riprova. Con mia gioia ho avuto il piacere d’incontrare sul sentiero 1-2 del Vesuvio dei bambini di 6-8 anni con i genitori. Bello. Ma cosa succede se un gruppo di ciclisti che chiede “pista!” si scontra con uno di questi piccoli, in una delle curve cieche che si trovano lungo il sentiero 1-2 che porta al “Largo della Legalità”?
Cosa succede se un mezzo a motore ridiscende un pezzo di sentiero 1 del Parco nazionale del Vesuvio proprio mentre sale un bambino, e non si vedono vicendevolmente?
Perché vede direttore. Il Parco nazionale del Vesuvio non è visitato soltanto dai campani. Spesso ho incontrato stranieri. E anche il 31 dicembre 2022 e il 5 febbraio 2023, su quei sentieri c’erano stranieri. Anche loro hanno visto i grupponi di biciclette, anche loro si sono incrociati con le mini moto da cross a pochi metri dalle lave a corda.
Di determinati comportamenti, dunque, seppure non se ne dovesse scrivere da nessuna parte e su nessun organo di stampa, viaggiano comunque internazionalmente. Diventano l’esperienza vissuta di stranieri che, tornando tra parenti e amici del proprio Paese, racconteranno di aver percorso piste da cross e ciclabili sterrate, dove gli escursionisti devono farsi da parte. Dove gli escursionisti diventano il pericolo, dico io ironicamente.
Concludo con un ricordo. Ricordo un Parco nazionale del Vesuvio (quello nelle altre foto allegate), dove gli stessi sentieri erano riempiti dalla vegetazione. Una flora poi consumata dai devastanti incendi del 2017 (se non ricordo male). Ricordo sentieri a misura di passo e meno di pneumatico.
Ma era un altro Vesuvio. Quello che letto nel “Grande progetto Vesuvio” sul sito ufficiale del Parco nazionale, descrive una realtà in cui saranno installate “due stazioni rent a bike” che serviranno appunto per quanti vorranno immettersi sul sentiero 1-2. O meglio, dal mio personale punto di vista, sulle “piste ciclabili e da cross 1-2”.
Fabio Carbone
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